La mia passione per la scultura ha origine dall'ambiente che abitavo mi restituiva una ricchezza tale da sentire l'esigenza di trasferirla nella materia e plasmarla in forma.
Avevo a disposizione e costantemente a vista le bellissime pietre di onice e ancora altre pietre ricche di proprietà da conferire loro una colorazione interessante e variegata. Nel paese dove sono cresciuta in particolare nel lasso di tempo ta il 1960 fino a circa il 1980 ebbe un grande sviluppo la lavorazione delle pietre dure, delle pietre semipreziose e dell'onice.
Aprirono le cave di onice e anche la sua lavorazione. Le pietre di Iano erano il marmo, onice nero, onice giallo, onice bianco, onice marrone, serpentino nero, travertino rossiccio,travertino giallo, travertino bronzeo e travertino argenteo. Nella lavorazione dell'onice locale fu introdotta anche la lavorazione dell'onice verdastro del Pakistan e quello del Messico dai colori vivaci. Si iniziò a lavorare anche pietre pregiate provenienti dall'estero le quali presentavano uguale durezza e difficoltà dell'onice come la malachite, l'occhio di tigre e di falco, i lapislazzuli, l'ametista, il quarzo ecc.
E a Volterra avevo l'alabastro dentro delle cave a cielo aperto in blocchi compatti a forma ovoidale di varie dimensioni. Ogni cava genera una tipologia di alabastro diverso in aspetto e consistenza dovuto al variare della composizione chimica del terreno; quindi le varietà meno ricche di inclusioni risultano bianche, più o meno trasparenti.
Inclusioni di argilla e ossidi metallici danno origine ad alabastri tendenzialmente grigi venati ( bardiglio ) mentre altre colorazioni: ambra, giallo e rossastro sono dovute ad ossidi e idroguida metallici,in special modo ferro.
L'alabastro è un materiale morbido e quindi può essere lavorato più facilmente del marmo. Ancora oggi si lavora con gli stessi metodi del passato usando gli stessi attrezzi che si adoperano per la lavorazione del legno. Volterra ha origini etrusche; gli etruschi, che per i loro insediamenti prediligevano terreni e materiali adatti per le loro necropoli, scelsero i giacimenti di alabastro. L'inventiva e la capacità manuale degli artigiani di Volterra rende la lavorazione dell'alabastro unica nel suo genere.
A Montelupo trovo l'argilla dove c'è da sempre il mestiere del ceramista e dove il rapporto con l'argilla nel corso dei secoli non è venuto mai meno.
Il materiale è venduto in panetti da 25 kg che taglio servendomi del filo di ferro abbastanza fine. Ci sono diversi modi per lavorare l'argilla; io solitamente stacco pezzetti di materiale e le premo uno a uno stando attenta a non creare aria per evitare poi rotture in cottura.
L'argilla, che deriva dalla disgregazione di altre rocce pre-esistenti, è una materia prima molto diffusa. Nel Neolitico l'argilla veniva raccolta nei terreni vicino all'insediamento che poi veniva esposta agli agenti atmosferici perché prendesse la giusta umidità e veniva eventualmente depurata dagli inclusi più grossolani; veniva aggiunta della sabbia, frammenti di roccia e anche pezzi di ceramica già rotti per evitare il rischio o quasi di rovinare il recipiente durante l'essiccamento e la cottura. L'argilla veniva lavorata a pressione cioè togliendo l'argilla al centro del blocco e alzando le pareti laterali con le dita. Un' altro modo di lavorazione è il "colombino" cioè lavorare sul contorno della forma da creare.
Ho realizzato paesaggi a rilievo, ritratti a rilievo e a tutto tondo, teste dalla mitologia greca, opere celebri a rilievo in argilla e in alabastro.
Scolpire e modellare è qualcosa che ti coinvolge con tutto il corpo, è avere un rapporto con la materia anche sensualein una necessità altrettanto urgente e forte come lo è la pittura e il disegno.
L'attrazione proviene ancora dal classico, per i bei corpi e i bei volti e gli atteggiamenti armonici che rappresentano la base fondante per un opera riuscita. Con il passare del tempo continuo a mantenere l'impronta classica perché è qui che sento la mia espressione, quell'espressione che continua lì a cercare a trovare la sua verità.
Quando nasce la scultura?
L'origine della scultura è molto antica; si lavoravano le pietre che potevano essere scolpite con arnesi rudimentali.
Nell'età classica per la statuaria si usavano i marmi bianchi tra i quali c'erano vari tipi. I marmi colorati e screziati erano frequenti nella decorazione architettonica; vennero usati nella scultura ellenistica e romana poi più tardi in quella barocca per la rappresentazione di stoffe e per altri dettagli in unione con i marmi bianchi.
Gli arnesi della scultore sono scalpellini di varie forme battuti con mazzolino ed ancora trapani, lime, abrasivi naturali come la pomice, lo smeriglio.
Le fasi principali sono la sbozzatura, la modellazione e la levigatura.
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